Antonio Martinotti dipinse molti quadri di notevole livello artistico. Ma ciò che rende la sua opera straordinaria per ampiezza e qualità sono i grandi cicli di storie sacre rappresentati sulle pareti che circoscrivono navate, cappelle, absidi, cupole in numerose chiese di Milano e della Lombardia.
Nel loro insieme i dipinti murari e a cavalletto di Martinotti possono essere considerati a buon diritto un tesoro dell'arte lombarda del Novecento.
Innanzi tutto sono da considerare i cicli completi di affreschi nelle chiese parrocchiali di San Giorgio ad Albairate, di San Bernardo a Rescaldina, di San Bartolomeo a Carugo, di San Vito al Giambellino a Milano, dei Santi Nabore e Felice a Milano e dei SS Innocenti nella Clinica Mangiagalli a Milano; e poi i cicli completi a tempera nella parrocchia di San Martino a Bollate e nella parrocchia di Leggiuno. Martinotti ha realizzato poi tante altre opere a tempera o ad affresco di decorazione parziale.
Nel sito si trovano anche le immagini di ciò che è necessario che il pittore prepari prima di arrivare a realizzare la pittura muraria:
-
disegni di singole figure o di gruppi,
-
bozzetti prefiguranti in scala l'opera da realizzare in grande dimensione,
-
cartoni preparatori, solitamente con figure di due metri in altezza.